Come riconoscere un mobile antico originale

Quando abbiamo davanti ai nostri occhi un mobile antico è necessario cercare di capire se quel mobile è davvero originale oppure se si tratta di una copia, magari di una copia ben fatta ma pur sempre tale. Affidarsi ciecamente ad un antiquario va bene ma non sempre avremo a che fare con persone professionali e sincere.

Ecco allora che avere almeno alcune piccole nozioni di base sulle caratteristiche che un mobile antico dovrebbe possedere per essere tale può aiutarci a scegliere in modo un po’ più autonomo e con un po’ di coscienza in più quali mobili acquistare e quali invece scartare a priori.

Dobbiamo innanzitutto avere un briciolo di buon senso chiedendoci se quella particolare tipologia di mobile poteva davvero esistere all’epoca di cui si dice sia originario. Le poltrone ad esempio oppure i cassettoni non sono sempre esistiti, sono mobili tardi che quindi non possono essere attribuiti ad ogni epoca in modo arbitrario. È sempre bene quindi avere una piccola conoscenza della storia dei mobili, sapere quando determinate tipologie di mobili sono nate. La conoscenza storica dovrebbe poi allargarsi anche alle tecniche di costruzione e a quelle di decorazione. Ci sono tecniche infatti molto tarde che non possono essere attribuite a mobili nati nel 1400, un elemento quindi che può aiutarci a scovare un falso in modo davvero molto semplice. C’è poi la necessità di avere almeno una piccola infarinatura degli stili. Osservando le linee di un mobile è facile rendersi conto infatti dell’epoca a cui appartiene che se discorde da quella che l’antiquario ci ha detto ci mostra l’ovvia falsità di quel mobile.

A queste tre semplici regole, regole di prudenza che ci aiutano a comprendere che solo con una almeno minima conoscenza storica possiamo avere la pretesa di andare a scegliere un mobile antico, devono essere aggiunte altre piccole considerazione che possono aiutarci nella scelta.

riconoscere un mobile antico

Controllate sempre il dietro di un mobile antico che non deve mai essere né lisciato né verniciato perché i legni antichi sono sempre e sottolineiamo sempre tagliati a mano. Anche i bordi devono inoltre essere rugosi al tatto. Le stesse considerazioni devono essere fatte anche per il marmo che deve presentare le stesse asperità in quanto veniva tagliato a mano. Viti, chiodi o colla non devono poi essere assolutamente presenti tra gli incastri che sono sempre invece realizzati a coda di rondine e fermati con cavicchi in legno. Gli eventuali chiodi che si trovano alle sedie inoltre non devono mai essere tutti uguali l’uno all’altro, sino al settecento infatti venivano realizzati direttamente a mano e quindi erano visibilmente diversi tra loro.

Controllate poi sempre i bronzi e e i ferri che devono sempre essere realizzati dello stesso identico stile del mobile e gli intarsi che prima del 1820 venivano realizzati a mano. Una piccola conoscenza della storia degli intarsi può quindi esservi davvero di aiuto. Anche l’impiallacciatura può esservi di aiuto. Ricordate sempre infatti che essa nasce solo nel settecento e che viene realizzata in un primo periodo solo in mogano e legno rosa mentre l’utilizzo del legno chiaro è molto più tardo.

Alcuni antiquari falsificano anche le tarlature. Un mobile che possiede tarli infatti fa pensare ad un mobile vecchio di anni ma spesso queste tarlature sono state fatte ad arte direttamente dall’antiquario. I tarli mangiano il legno muovendosi a spirale, provate allora ad inserire nel foro una semplice spilla. Se la spilla va dritta in profondità siete di fronte ad una vera e propria falsificazione.
PROCEDIMENTI RESTAURO MOBILE ANTICO
tutti i passaggi del restauro di un mobile antico:

1) Riconoscere il mobile. Non è possibile restaurare un mobile senza averlo prima inquadrato nella sua epoca e nel suo stile. Questo ti permetterà di capire se devi eseguire un restauro conservativo o un restauro antiquariale. Se consolidare o sostituire. Se sverniciare o conservare la patina e quale lucidatura eseguire.Quale ferramenta applicare.

2) Sverniciatura. La sverniciatura è la prima operazione che devi effettuare, dopo aver valutato lo stato di conservazione della patina del mobile. Se le vecchie verniciature sono da eliminare ti consiglio l’uso di uno sverniciatore in gel. Rimuove le vecchie vernici rispettando il legno, l’uso di paglietta d’acciaio per rimuoverlo consente infatti di rispettare lo strato superficiale del legno, senza danneggiarlo.

3) Antitarlo. Il tarlo è il nemico numero uno. Una volta appurata la sua presenza all’interno del mobile ti consiglio un trattamento con un antitarlo a base di Permetrina. La Permetrina è un insetticida veicolato con un solvente incolore ed inodore, questo solvente consente alla permetrina di arrivare in profondità nel legno seguendone la sua capillarità.

4) Falegnameria. La falegnameria è un momento importante del restauro di un mobile antico. Sostituire è molto più semplice di recuperare, ma il restauratore deve avere il giusto atteggiamento e sapere quando fare una cosa e quando fare l’altra. Il recupero e la reversibilità dell’intervento sono alla base di un restauro ben fatto.

5) Preparazione del fondo. La preparazione del fondo che andrai a lucidare è suddivisa ,a sua volta, in alcune importanti operazioni. Pulizia, una leggera carteggiatura per rimuovere i residui di colla, sverniciatore e vecchie vernici. Stuccatura, la stuccatura con uno stucco di gesso, opportunamente colorato, consente di chiudere i piccoli fori e difetti del fondo. Carteggiatura, la carteggiatura con una carta abrasiva adeguata consente di eliminare lo stucco di gesso e levigare il fondo. Coloritura, colori il fondo con un mordente per diversi motivi: scaldare il tono del mobile, armonizzare parti di differente colore, tonalizzare parti nuove o restauri “pesanti”.

6) Lucidatura. La lucidatura è la pratica che preferisco nel restauro. Preparare la vernice di gommalacca, decidere se lucidare a pennello o a tampone, lucidare a mezzo poro o brillantare con il benzoino sono le scelte che più mi emozionano. Ancora oggi dopo più di vent’anni di bottega. Lucidare è una magia. Valorizzi, con una corretta lucidatura, il mobile nel rispetto della sua storia e della sua patina.

7) Patinatura. Un mobile restaurato bene deve sembrare un mobile non restaurato! Una buona cera, o meglio ancora un encaustico, ti consentono di ridare al mobile quel lucido morbido tipico dei mobili antichi. La patinatura è l’ultimo atto d’amore per il mobile, il tocco finale della tua opera d’arte!

 

Restaur0  mobile antico comporta la conoscenza di alcune regole ben precise. Queste regole ti consentono di restaurare un mobile antico senza fare danni irreparabili. Non sono regole difficili e non ci sono segreti di bottega: basta conoscerle.

Se non conosci le basi del restauro puoi scaricare il mio Mini corso gratuito di restauro, lo puoi fare inserendo il tuo nome e la tua mail nel form che vedi sulla tua destra. Inizierai un percorso nel mondo del restauro e dell’antiquariato: di fianco al Maestro per non sbagliare.

Ecco ora per te le regole fondamentali per un corretto restauro del mobile antico:

Riconosci il mobile che stai restaurando. Riconoscere il mobile ti consente di stabilirne il valore e decidere in fase di progetto quale tipo di restauro effettuare: restauro conservativo o restauro antiquariale.

La patina e la sverniciatura. Valuta lo stato della patina del tuo mobile e decidi se mantenerla o eliminarla con uno sverniciatore in gel, eliminare una patina originale può compromettere seriamente il valore del tuo mobile.

Il tarlo e l’antitarlo. Scopri se nel tuo mobile c’è tarlo vivo e fai un trattamento antitarlo efficace. Io ti consiglio un antitarlo a base di permetrina, un insetticida letale per il tarlo ma innocuo per l’uomo.

La falegnameria. Un bravo restauratore ha un approccio alla falegnameria diverso da un bravo falegname. Nel restauro si recupera anzichè sostituire, e quando si sostituisce lo si fa con materiale d’epoca e in patina.

La stuccatura e la carteggiatura. La preparazione del fondo è importantissima per ottenere ottimi risultati nella successiva lucidatura. Ricorda che così come la gommalacca mette in evidenza i pregi del legno ne mette in evidenza anche tutti i difetti.

Il colore. Colorare il mobile prima della lucidatura ti consente di ridare quel tono di colore che solo il legno ossidato ha. Spesso durante la sverniciatura questo tono ossidato e “caldo” vengono tolti, ecco allora l’importanza di “scaldare” il mobile con del mordente all’acqua adeguato.

La lucidatura. insegno ai miei studenti un solo modo per lucidare i mobili antichi, con una vernice di gommalacca e a tampone. E’ questo l’unico metodo di lucidatura che mi consente di riempire il poro del legno con la resina senza creare antiestetici spessori sul mobile.

La patinatura. termina sempre un restauro con la patinatura del mobile, usa un buon encaustico con cera d’api e cera carnauba. Riuscirai così a ridare al mobile quel senso di lucido “morbido” che solo i mobili in patina hanno.

Ricordati che “un mobile restaurato bene deve sembrare un mobile non restaurato