Antico Secretaire , Firenze, prima metà 800, altissima qualità, in legno di noce massello e radica di piuma di noce, interni del castello in radica di acero e parti ebanizzate.  Alto antiquariato ed ebanisteria, da restaurare volendo.

Firmato nel retro con data e luogo.

dimensioni

108 cm  x 49 cm

altezza 158 cm

secrétaire prende il suo nome dalla funzione cui era dedicato. Il piano ribaltabile fungeva da scrittoio ed il castello celato dietro di esso era sempre provvisto di cassettini di varia forma e misura, destinati a contenere sia la carta da lettere, che le buste e quanto necessario per scrivere, oltre ai più svariati oggetti personali. Essi sono forniti di una maniglia per aprirli, normalmente un pomello, o di una serratura la cui chiave può fungere da impugnatura. Praticamente tutti i secrétaires sono dotati lateralmente a fianco di quelli visibili di due cassettini nascosti, segreti appunto, che si aprono a scatto, normalmente spinti da una molla, bloccati da pulsanti celati nella struttura. Spesso, come nelle ribalte del Settecento, sotto al cassetto centrale, sotto un’asse scorrevole si trova un altro nascondiglio. Alle volte sono anche presenti altri scomparti segreti nascosti nelle maniere più ingegnose. Tali nascondigli servivano per oggetti preziosi, ma soprattutto per la corrispondenza più personale ed in particolare per quella amorosa. Il ladro rompeva o asportava l’intero mobile, era il servo che corrotto da altre-i amanti doveva svolgere, senza lasciare tracce, una sollecita opera di spionaggio in loro favore. Questi mobili, come peraltro gran parte degli arredi non da parata, era collocato nella camera da letto, l’ambiente più sontuoso della casa, in cui si ricevevano abitualmente gli ospiti. Chi possedeva simili arredi disponeva di un proprio appartamento o quanto meno di una camera personale non condivisa con il coniuge. Sicuramente inusuale il sistema escogitato in questo secrétaire. Apparentemente non vi è posto per celare vani in un castello così aperto. Ma è proprio sull’illusione di assenza di intercapedini, che gli ebanisti contavano per creare nascondigli. In questo caso bisogna agire sulla colonnetta posteriore sinistra per liberare i coperchi dei segreti accessibili sotto al cassetto superiore.

impero, stile In arte, tendenza al ritorno all’antico che si manifestò con il gusto neoclassico nel periodo dell’impero napoleonico. Si estese dalla decorazione architettonica al mobile, alla suppellettile, ai parati, alle stoffe, agli abiti e alla stampa e rappresentò, in contrasto con l’abbondante e pittoresca ornamentazione rococò, un’esigenza di semplicità e austerità formale e di aderenza funzionale. Le scoperte archeologiche di Ercolano e Pompei, riportando in luce suppellettili e arredi romani, fornirono modelli per i nuovi tipi decorativi, che constano di motivi geometrici, di tralci stilizzati di acanto e di vite, di ghirlande di alloro, di quercia, di fiori, di figure mitologiche, grifi, sfingi ecc. I colori che prevalgono nella decorazione sono il bianco del marmo o dello stucco, il rosso e il nero pompeiani. Le linee sono estremamente semplici, diritte o lievemente incurvate e tendono a dare un senso di snellezza e di forza. Alla semplicità delle forme e alla sobrietà della decorazione si cerca compenso nella preziosità del materiale (legni rari, marmi, bronzi, argenti ecc.) e nella perfezione delle proporzioni. L’industria in crescente progresso ravvisò nei tipi semplici e nella chiara strutturalità dello stile i. le forme più appropriate per i processi produttivi e perciò lo stile i. è strettamente legato al passaggio della produzione d’arte decorativa dal campo dell’artigianato a quello dell’industria