Poltrona Impero , in legno di noce massello, Francia , prima metà dell’Ottocento, da restaurare volendo. Buono stato di conservazione

 

Dimensioni:

altezza 92 cm

larghezza massima 60 cm

profondità massima 60 cm

altezza seduta 43 cm

Lo stile Impero è una corrente del Neoclassicismo che interessò l’architettura, l’arredamento, le arti decorative e le arti visive del XIX secolo. Si sviluppò durante l’età napoleonica, al fine di celebrare l’ascesa al potere di Napoleone Bonaparte (18041814; 1815) e si diffuse in gran parte dell’Europa.

E’ bene sottolineare che la mobilia francese in epoca Impero è altamente differenziata per tecnica di costruzione e finiture cardaniche o decorative rispetto agli esemplari realizzati in Italia nel medesimo periodo. Oltralpe si è ormai giunti a uno standard costruttivo che per certi versi si può definire già modernista. Segnalo la presenza costante di impiallacciature di spessore contenuto, chiodature a filo o a testa umbonata, controsoffitti al cassetto, schiene a doppia fodera entro montanti, serrature a incasso e di norma eseguite in bronzo o ottone dorato e fissate a mezzo di viti, ornamenti in fusione a cera persa di bronzo e rifiniti a lumeggiatura aurea. Tagli lignari eseguiti a mezzo di seghe meccaniche.

In Italia, benché il fiorire di mobilia in sintonia al gusto Impero francese abbia di fatto conseguito una penetrazione capillare e trasversale giungendo ad arredare l’abitazione di ogni strato sociale, si rileva un’arretratezza tecnica che in più casi non consente di differenziare esemplari costruiti tra gli Anni Settanta-Ottanta del Settecento se raffrontati a esemplari realizzati tra gli Anni Trenta dell’Ottocento. Preciso fin d’ora che lo Stile Impero italiano conobbe una vita straordinariamente lunga, tanto da essere continuativamente realizzato fino al 1850 e oltre.

Ebbene, nella nostra penisola per tutto il primo quarto dell’Ottocento si continuò a vestire gli scheletri dei mobili con lastre di radica (in noce e solo di rado in mogano), i tagli lignari continuano ad essere effettuati con seghe ad acqua o manuali, le schiene continuano ad avere fasciame ad assicelle verticali, solo rarissimamente si segnala presenza di controsoffitti, le serrature sono ancora del tipo a ferro forgiato, con scatola larga e sarrata, le guarnizioni metalliche sono in ottonella stampata entro calchi lignei e poi rifinite a mano o godronate e lievemente lumeggiate a oro, di gran lunga meno costose delle preziose finiture francesi.

Nondimeno la mobilia realizzata in Italia è comunque di ottima fattura, e in taluni casi si segnala per qualità elevata, come nei casi di Lucca (dove era attivo l’ebanista Youf alla corte di Elisa Baiocchi Bonaparte), di Parma e Piacenza.