Divano Panca Luigi XVI, a petalo, Piemonte, periodo primi 800, in legno di pioppo massello, con paglia antica, da restaurare.

dimensioni

210 cm x 58,5

altezza 86 cm, altezza seduta 43,5 cm

Il divano, panca,  anche detto sofà, ottomana o, meno propriamente, canapè, è un sedile imbottito e dotato di braccioli come una poltrona, ma di forma allungata in modo da poter accogliere più persone contemporaneamente. È un elemento piuttosto comune dell’arredamento privato e pubblico moderno. Nelle abitazioni viene generalmente collocato in salotto, nei luoghi pubblici si trova frequentemente nelle sale d’aspetto.

Nonostante la similitudine, per esempio, con il triclinio romano, il divano moderno entrò nella cultura occidentale dal mondo ottomano. Lo stesso termine “divano” viene dal termine arabo di origine persiana dīwān, con cui s’indicavano i registri amministrativi, conservati in un apposito locale dove gli scribi lavoravano seduti su cuscini. Dai registri il termine passò a designare l’ambiente e, in modo traslato, l’insieme dei cuscini su cui si sedevano gli addetti alla scrittura. Già in epoca califfale il vocabolo era utile a designare le amministrazioni dello Stato e sopravvisse anche nell’Impero Ottomano, con riferimento al Consiglio dei ministri.

Non troppo diversamente successe col vocabolo “sofà”, derivante dall’arabo suffa, che vuol dire “cuscino”.

Il termine originario fu francesizzato in divan per indicare una lunga panchetta con fiancate o braccioli.

Il primo periodo di grande diffusione in Europa risalì al periodo di Luigi XV e all’epoca neoclassica, mentre il momento storico di maggiore successo fu quello ai tempi di Luigi XVIII e della Restaurazione.[1]