La definizione di pezzo d’antiquariato
La definizione di oggetto d’antiquariato non è standard e non segue regole fisse.
Essa cambia da paese a paese, cambia in base all’oggetto in analisi e si modifica di anno in anno.
In Europa un mobile si considera antico quando ha un età minima di 150 anni (mobili fatti prima del 1850 circa). Mentre per il mobilio più recente si usa l’espressione mobile d’epoca.
In altri paesi, vedi gli Stati Uniti, un mobile di inizio ‘900 è già considerato “antico”.
in America oggetti come veicoli a motore ed altri utensili a uso intensivo, si possono definire di antiquariato se sono vecchi solo di 25 anni. Così vecchie radio, vecchi apparecchi elettronici di inizio 900 sono venduti e acquistati come pezzi d’antiquariato.
Un qualunque oggetto, infatti, può essere considerato pezzo d’antiquariato se resiste integro per diversi anni.
Il suo reale valore è però determinato dalla richiesta del mercato, cioè quanto quella tipologia di oggetto è apprezzata dalle persone, e quindi richiesta.
Quindi viene sempre valutato anche il valore, la rarità di un oggetto e la sua richiesta dal pubblico. Alcuni pezzi di uso comune valgono sicuramente meno di oggetti rari. Ad esempio stampe d’epoca hanno sicuramente meno valore, in proporzione, rispetto a un mobile d’epoca.
Per definire un oggetto che risale agli anni passati, in base alla sua epoca di creazione e rapportando la sua richiesta di mercato, possiamo usare quindi questi aggettivi: oggetto d’antiquariato, oggetto d’epoca o articolo vintage.
La nascita dell’Antiquariato
L’antiquariato e l’amore per gli oggetti del passato sono nati molti anni fa. Nell’antica Roma infatti non è raro che i più ricchi pagassero grosse somme per acquistare le opere dei grandi maestri greci, risalenti al periodo classico.
Nel Medioevo presero particolare importanza i testi scritti a mano, manoscritti, di origine greca e latina. Questi venivano copiati, sempre a mano, dai monaci.
Il Rinascimento vede una maggiore attenzione e curiosità verso il passato, a Roma, ad esempio, vengono effettuati degli scavi per cercare i resti dell’antica civiltà che popolava la città.
La figura dell’antiquario inteso come commerciante di opere antiche si definisce nel tardo Settecento, quando le ricche famiglie pagavano fior fiori di quattrini per avere nelle proprie abitazioni pezzi antichi di inestimato valore, provenienti da tutte le parti del mondo.
Mobili antichi
I mobili antichi sono forse gli oggetti che riscuotono, e hanno sempre riscosso, più interesse nel settore dell’Antiquariato, il loro commercio prende infatti la maggior fetta del mercato dei pezzi d’antiquariato.
Il motivo forse è da ricercare nelle loro funzioni pratiche di arredamento e ornamento nelle nostre abitazioni, che permettono di posizionare un mobile antico praticamente dentro tutte le case.
I mobili variano di molto in base a dove sono stati prodotti e al legno utilizzato, tra i più comuni ci sono: noce, quercia, ciliegio, mogano, pino. Ma soprattutto si differenziano in base ai loro stili, che nel corso delle varie epoche hanno subito una costante mutazione.
Possiamo trovare mobili antichi in stile Gotico, Rinascimentale, Luigi Filippo, Rococò e tanti altri.
Quando intendi acquistare un mobile d’epoca o vuoi far restaurare un pezzo pregiato d’antiquariato è utile sapere a quale stile appartiene per evitare spiacevoli errori e scegliere i giusti materiali da sostituire. Dopo aver analizzato i principali stili dei mobili del Settecento ecco l’elenco, in ordine alfabetico, degli stili riconducibili all’Ottocento e Novecento.
- Art Déco (1914-1930): i mobili di questo stile hanno forme a zigzag e presentano tratti geometrici (a scacchi, motivi a V e raggi solari) oltre che intarsi di altri materiali come l’alluminio, l’acciaio inox e addirittura anche pelle di squalo e di zebra.
- Biedermeier (1815-1848): i mobili hanno linee semplici e funzionali e per lo più sono decorati con rettangoli, losanghe e arabeschi vegetali. Sono famose le sedie con schienale a foglia o a ventaglio con il davanti squadrato, gambe dritte o a sciabola e sedili imbottiti a tinta unita o a righe o a fiori. I legni più usati sono: noce, betulla, frassino, larice, ciliegio e pero.
- Impero (1805-1814): i mobili presentano numerosi omaggi a Napoleone come decorazioni con la lettera “N”, la corona d’alloro e l’aquila. altre decorazioni tipiche sono le vittorie alate, gli amorini le sfingi e le cariatidi. Sono tipici i tavoli circolari sostenuti da un piede centrale o da esili colonne, i divani con lo schienale e i braccioli sullo stesso livello, le sedie e le poltrone con schienali rivolti all’indietro e i letti che imitano il profilo di una barca.
- Liberty (fine ‘800): anche noto come stile floreale o Art Nouveau o Jugendstil è tipico di quei mobili dalle linee esili e con decorazioni floreali o leggiadre figure femminili che sorreggono lampade.
- Luigi Filippo (1830-1848): i mobili hanno forme pesanti, legni scuri e vedono l’assenza di motivi ornamentali ad eccezione di foglie e palmette poste sui braccioli e sulle gambe di sedie e tavoli. Tipiche del periodo sono il motivo a “coscia di ranocchio” e la cornice a “tulipano”.